LESTIZZA - Località Lis Paluzzanis (sito n. 28)

da 'Presenze Romane' a cura di T. Cividini ed altri

L'area interessata dallo spargimento di materiale edilizio si estende su terreno arativo, in posizione sopraelevata rispetto alla strada, che risulta invece incassata. Secondo testimonianze orali, agli inizi del `900 vennero compiuti ripetuti scavi ad opera del proprietario del campo; tali scavi portarono alla luce "ambienti con muri e pavimenti".

Tra i materiali consegnati in quel periodo al Museo Civico di Udine, dove in una nota d'archivio si fa riferimento alle "rovine di una torre quadrata romana", vi sono tegole bollate, cubetti e parallelepipedi in opus spicatum, lacerti pavimentali musivi e tessere erratiche, frammenti di marmo, vasellame, anfore, monete, oggetti in ferro, un tintinnabulum in bronzo ed una moneta.
Sicuramente nella zona doveva estendersi, tra il II/I secolo a.C. ed il IV d.C., una complesso insediativo di un certo livello, come documentano i reperti rinvenuti anche recentemente.
Sebbene non sia possibile ricostruirne la planimetria, sulla scorta di quanto individuato altrove, possiamo supporre che, oltre ai pavimenti in terra battuta e opus spicatum riservati agli ambienti di lavoro, deposito attrezzi ed alle stalle, vi fossero vani residenziali con pavimenti musivi.

La copertura del tetto doveva essere in laterizio, come sta ad indicare il considerevole quantitativo di imbrices rinvenuto in superficie; nelle abitazioni più modeste veniva utilizzato il legno con lo strame. I muri erano formati da tegulae legate con argilla cruda intonacata all'interno con argilla; la presenza di ciottoli ci porta a credere che anche questi fossero impiegati negli alzati, secondo una consuetudine comune a tutta l'area dell'alta pianura friulana.
Oggetti in bronzo
Statuina maschile ignuda, stante (Marte?). Sul capo porta un elmo con alto cimiero a coda equina; i capelli sono disposti a diadema, con ciocche incise; i lineamenti del volto sono resi in maniera grossolana, con occhi infossati realizzati a bulino; il braccio sinistro è sollevato, la mano aperta per reggere un oggetto, forse una lancia, ora mancante; il braccio destro risulta troncato poco al di sotto della spalla. II corpo è modellato con particolari anatomici: la gamba destra è tesa, la sinistra piegata. Entrambe le gambe sono troncate all'altezza della caviglia.

Bronzo.
Dim.: h 10,8; largh. max 4,6.
M.C.U., scheda n. 305; schedatura Tamaro n. 244; C.R.C.R., RA 2639, M235.
La statuina fu ceduta al Museo di Udine nel 1910 da G. Lendaro, come si legge nelle note d'archivio. Il sito non è indicato con precisione, ma si è portati a credere che l'oggetto provenga da "Lis Paluzzanis".
La figura maschile è piuttosto slanciata, con il peso del corpo che poggia sulla gamba destra; non si sono trovati confronti precisi, tuttavia il richiamo all'iconografia "classica" del guerriero è evidente, come si nota in un bronzetto delle stesse dimensioni conservato al Museo Archeologico di Padova.
L'esemplare di Lestizza riveste un notevole interesse, essendo legato, come tutti questi manufatti, a funzioni di tipo religioso: in questo senso potrebbe perciò essere identificato come x voto, rappresentando un importante indizio della presenza di un luogo di culto, sia pure all'interno di un'abitazione privata.