LA CENTURIAZIONE

da 'Presenze Romane' a cura di T. Cividini ed altri.

In epoca romana, il territorio corrispondente all'attuale Comune di Lestizza faceva parte dell'agro aquileiese, ossia del retroterra della colonia fondata nel 181 a.C. dai consoli Lucio Manlio Acidino, P. Scipione Nasica e C. Flaminio.
Nel programma di pianificazione attuato in concomitanza con la fondazione della città, una delle operazioni più incisive fu la suddivisione agraria delle campagne in appezzamenti di eguale misura, secondo una prassi comunemente e gradualmente applicata nelle zone occupate; tale prassi, finalizzata prima di tutto a distribuire la terra ai coloni ed alle loro famiglie in tempi brevi per ovvi motivi di ordine strategico ed economico, creava, contestualmente all'accatastamento, la possibilità di calcolare con precisione le eventuali imposte da esigere.
La centuriazione impresse una nuova configurazione al paesaggio rurale, favorendo un migliore sfruttamento del comprensorio territoriale mediante opere di bonifica, regimentazione dei corsi d'acqua, piantumazione di filari alberati e siepi; fu attivato un sistema viario interno di grande funzionalità.
Le particelle ottenute, che corrispondevano, nell'area tra il Tagliamento ed il Torre e a sud dell'anfiteatro morenico, a porzioni quadrate di 20 actus di lato (circa 710 m), formarono una sorta di maglia di allineamenti ortogonali, paralleli al kardo e al decumanus maximi che si incrociavano ad angolo retto al centro di Aquileia, secondo il modello della ratio pulcherrima, lo schema perfetto.
Le prime indagini mirate ad individuare e ricostruire i moduli della centuriazione in questo tratto della pianura friulana si devono ad Alma Bianchetti che nel 1987, in occasione del riordino fondiario curato dal Consorzio Bonifica Stradalta, nell'ambito dei lavori di rilevamento delle peculiarità storico-culturali dell'area considerata, realizzò una tavola del reticolo centuriale per la zona di Sclaunicco, indicandone gli assi principali e le suddivisioni interne.
La Bianchetti rilevò inoltre il condizionamento effettivo della lottizzazione romana nell'evoluzione del territorio, segnalando in particolare la sovrapposizione di tratti di confini comunali e censuari tra i Comuni di Basiliano e Lestizza e la cancellazione, parziale o completa, di alcuni segmenti inglobati dall'odierna viabilità.
Allo stato attuale delle nostre conoscenze, dobbiamo confermare l'ipotesi della studiosa, il cui lavoro è stato arricchito dagli illuminanti contributi di E. Prenc, che, a sua volta, ha ribadito un orientamento dei cardini di circa 22° a Ovest, partendo dall'incrocio ortogonale di Gradisca di Sedegliano, su cui viene impostata la ricostruzione della griglia centuriale del Friuli centrale, grazie ad una serie di evidenze ben conservate.
Un altro importante asse usato per il riconoscimento della centuriazione è, come si è accennato, il cardine massimo corrispondente alla strada che da Aquileia punta verso nord-ovest alla volta di Cervignano e Palmanova, su cui si impostavano la via Postumia e la via Julia Augusta.
Nel Comune di Lestizza, il rilevamento sistematico delle persistenze ha consentito di elaborare un quadro ben distribuito degli elementi iso-orientati, non sempre riconducibili con sicurezza all'organizzazione in assi principali e limites interni a causa della frammentarietà dei tratti conservati e della loro distanza ravvicinata.
I segmenti meglio conservati si collocano nei pressi di Sclaunicco: per quanto riguarda i cardini va ricordato quello in corrispondenza della via di collegamento verso Basiliano, che attraversa il centro abitato e su cui veniva a trovarsi l'importante necropoli di via Monte Nero.
Una sequenza di tracce con andamento est-ovest è visibile inoltre a ponente ed a levante del paese: la prima, che attraversa la località dei Vieris, va ad incontrare un segmento verticale che si stacca da Galleriano, mentre la seconda passa nell'area di Renaz.
Due assi, di cui uno piuttosto lungo, vanno segnalati ad ovest di Lestizza nella zona chiamata Prati del Cont: quello più meridionale viene a coincidere in parte con il confine comunale di Mortegliano, nei pressi della località denominata Tombis; altre due linee orizzontali, che toccano la Stradalta, si possono distinguere a sud-ovest del capoluogo. Sempre nei dintorni di Lestizza, sono leggibili alcuni elementi paralleli, di cui il più occidentale raggiunge S. Andrat del Cormor, mentre quello a nordest costituisce il prolungamento del cardine passante per Sclaunicco.
Ancora più a levante, dopo Santa Maria di Sclaunicco, si trova un tratto che corre a fianco della strada in direzione di Mortegliano per oltre 1 km. Nella parte inferiore del territorio comunale devono essere menzionati l'asse a sud ovest di Lestizza, il quale ricalca una stradina campestre che conduce in località La Malisana nei pressi dell'area archeologica LES. 29, e quello, all'interno dell'area così denominata, che si sovrappone ai limiti amministrativi del Comune.
A tale proposito, va sottolineata, ancora una volta, la continuità d'uso registrata tra le linee centuriali ed alcuni tratti di confini comunali, soprattutto a ridosso di Basiliano; preme infine far rilevare la presenza di luoghi di culto, cimiteri ed edicole lungo alcune delle tracce rilevate, come l'edicola dedicata a San Giovanni a occidente di Galleriano ed il cimitero di Sclaunicco.