I NOBILI MORELLI

di Marcello Bellina

Contemporanea ai Fabris e nobile come i Fabris, sebbene in perpetuo contrasto con loro, fu la nobile famiglia Morelli.
Era gente moto retta ed in un primo tempo anche molto religiosa. I Morelli avevano il banco riservato in chiesa, a fianco dell'altare della Madonna, mentre i Fabris ne possedevano uno vicino all'altare del Sacro Cuore. Le signore Morelli, durante le cerimonie, si tenevano volentieri vicino i bambini e li guidavano nella preghiera.
Il privilegio dei banchi riservati fu abolito dall'Arcivescovo Rossi.
Erano però alquanto originali e quasi strani nel loro comportamento. Uno di essi, ad esempio, non mise più piede in chiesa dal giorno in cui cominciò a diventar calvo, perchè da quel giorno non levò più il cappello dalla testa. Ma questo, in Friuli almeno, non è caso unico, anzi casi simili avvengono ancora.

Un altro segno di questa originalità si può forse trovare nel fatto che Anna Morelli 'fu sepolta il giorno 28 giugno 1695 alle ore 22 nella chiesa di San Biaggio'. Ore 22 dovrebbero essere le 10 di sera...
Ancor oggi sono ricordati per la loro intelligenza e genialità. Uno di loro, l'ingegnere Antonio Morelli, compilò nel primo ottocento un piano per la rettifica di tutte le strade interne di Mortegliano. Il manoscritto che si conserva ancora indica competenza, serietà, precisione e direi quasi pignoleria.
La loro casa, per quel tempo ampia e bella, di schietto stile Friulano, denota buon gusto e ricchezza. Era circondata da ampie muraglie con feritoie ed aveva tutte le comodità dei tempi, compreso forno e pozzo-frigorifero. Anzi, i forni erano due; uno piccolo ed uno molto più grande. Il pozzo ricavato nella cantina e vicino al forno, serviva non tanto per attingere l'acqua, quanto da frigorifero che conservava i cibi durante l'estate. La casa insomma era un segno dell'originalità, del buon gusto e della ricchezza dei suoi proprietari.

Secondo le voci popolari fu il loro antagonismo con i Fabris la causa della loro rovina.
I Fabris non tolleravano antagonisti in paese, perciò ricorsero ad uno stratagemma per liberarsene. Un giorno si presentò uno dei Fabris al capo-famiglia dei Morelli e gli chiese di mettere la sua firma su una cambiale di immenso valore. Il Morelli acconsentì, ma i Fabris non fecero onore ai loro obblighi. Dopo varie, alterne vicende, i Morelli dovettero vendere gran parte dei loro beni per far fronte alla cambiale, e così si trovarono rovinati.