UN ANTICO DOCUMENTO SUI MORELLI DI LESTIZZA

di Ferdinando Patini - Las Rives 1998

Ricercando alcuni documenti riguardanti la famiglia Morelli di Lestizza per ricostruire l'albero genealogico di famiglia ho trovato un fascicolo manoscritto dal titolo "Nota dei nati dei matrimonii dei morti della famiglia Morelli".
Il documento riporta scritti in successione dal 25 gennaio 1691 all'11 dicembre 1864 i momenti più importanti di alcuni membri della famiglia ed a margine delle interessanti notizie che riportano in modo dettagliato orari, malattie e curiosità.
Il manoscritto si compone complessivamente di dieci fogli più la copertina, del formato di 32 per 23 centimetri, piegato nel lato più lungo a metà; è scritto in inchiostro nero con penna stilografica in bella calligrafia. Sulla metà di sinistra del foglio sono riportate le date dei nati e dei matrimoni, su quella di destra le morti ed altre notizie di commento, con aggiunte ed annotazioni di calligrafie diverse fatte in tempi successivi. Complessivamente nel documento si parla di trentasei nati, di sei matrimoni e di trentuno morti.

Sembra che questo manoscritto sia la fedele trascrizione di una pergamena più antica, appartenente a Luca Morelli. Anche se non ci soro testimonianze documentate a riguardo, dalle notizie raccolte e da quanto riportato dai parenti ormai scomparsi, pare che fosse stato proprio Luca Morelli a trascrivere ed integrare il documento. Potrebbe però essere stato scritto anche da una persona che conosceva da vicino la famiglia Morelli; a questa suggestiva considerazione si può giungere interpretando quanto scritto in margine alla nascita di Catterina Morelli dove, parlando in prima persona, è testualmente riportato "furono padrini l'Illustr. Sig. Antonio Ceccotti e mia sorella Cinzia Michieli". Questi Michieli, come si desume dal manoscritto, sono di Campolongo e sono imparentati con i Morelli. Per avere conferma di questa ipotesi bisognerebbe approfondire le ricerche e perlomeno recuperare la pergamena originale dalla quale sono state trascritte queste note; per ora rimane una traccia di ricerca ancora tutta da verificare e da esplorare.
Molte sono le emozioni e le suggestioni che si provano leggendo ed interpretando questo documento. Si trova conferma, per esempio, di quanto riportato da Marcello Bellina' a proposito dei Morelli e della loro originalità.

È quindi importante notare che le notizie sono state ricavate probabilmente dalla stessa fonte, cioè dai registri della parrocchia, e che quindi il manoscritto è il risultato di una ricerca d'archivio e non una raccolta di testimonianze desunte dalla tradizione orale. Dal documento si traggono altre indicazioni interessanti circa i rapporti tra la famiglia dei Morelli e la famiglia dei Fabris che, secondo Bellina, dovevano essere sempre "in perpetuo contrasto con loro".
Probabilmente come anche i ricordi di alcuni miei familiari testimoniano, la vicenda della cambiale avallata dai Morelli a favore dei Fabris rovinò le relazioni tra le famiglie, ma da questo manoscritto si può constatare come le due famiglie avessero rapporti parentali e di cognazione spirituale tra loro. Si citano infatti più volte i Fabris in occasione dei battesimi: il 2 giugno del 1775 fu madrina alla nascita di Francesco Antonio figlio di Giovanni e Lucia la "Sig.ra Illust. Margherita Fabris di Lestizza"; anche in seguito, il 12 giugno 1786 alla nascita Carlo Antonio Morelli "Furono padrini il Nob. Sig. Nicola Fabris e la Sig.ra Catterina Morelli di Lestizza" e così per Anna Maria di Giovanni e di Lucia il 9 luglio 1787 fu padrino "il Nob. Sig. Nicola Fabris".

La venuta dei Francesi con Napoleone portò l'insediamento delle sue truppe nelle campagne e nei paesi del Friuli; anche nella famiglia Morelli si trova la traccia di questo passaggio: dal manoscritto risulta infatti che la giovane Margherita Catterina figlia di Giovanni e di Lucia Morelli nata il 24 novembre 1782 rimase affascinata come molte donne dell'epoca dai francesi, tanto che quando questi sì ritirarono lasciò la sua famiglia ed il suo paese perseguire il suo uomo in Francia. A margine della registrazione della sua data di nascita il redattore del documento scrive: "Maritata Pemé capitanio Francese e trasferita a Parigi".
Nel manoscritto non si parla solo di momenti felici come nascite e matrimoni, ma anche delle difficoltà, delle malattie, delle morti premature che sono riportate come le altre vicende, ma di cui si riesce ancora a percepire il dolore per l'ostinazione con cui i nomi dei bambini morti precocemente vengono riproposti ai nati successivi. Nomi che sono la memoria di un dolore e che sfidano con caparbietà un destino che aveva voluto il contrario.
Si legge così nel manoscritto dei figli di Giovanni e Lucia Morelli, di Francesco Antonio nato il 2 giugno 1775 e morto il 17 luglio 1777, del figlio successivo ancora Francesco Antonio nato il 27 agosto dello stesso anno e morto a settembre dell'anno successivo e quindi ancora della nascita di Francesco il 27 marzo del 1779.

Nella storia della famiglia Morelli sono registrate in questo documento anche delle morti a seguito di brevi malattie, come nel caso di Santa Lotti e moglie di Giuseppe Morelli, che colpita da "Cholera - morbus" muore "dopo sole nove ore di malatia", e anche Evelina Sofia "in causa di scarlatina maligna dopo quattro giorni di malatia". In queste brevi frasi, nella descrizione pignola di quel poco tempo trascorso, si manifesta tutta l'impotenza e il dolore dei familiari di fronte alla morte.
Il manoscritto conferma quello che narrano i racconti orali su Giulia Trieb moglie di Antonio Morelli, che non si riprese più in seguito alla morte della figlia Evelina di quindici anni e che dopo una lunga sofferenza morì a sua volta di crepacuore. Il documento riporta precisamente che morì per "Malattia Stenosi all'Aorta".

Il manoscritto non é solo una raccolta di dati anagrafici, riproduce tra le righe uno spaccato della famiglia, del tempo e degli uomini che ruotano attorno a due misteri che sono l'amore e la morte. Questi sono in realtà il fili conduttori della "Nota dei nati dei matrimonii dei morti della famiglia Morelli": l'amore per la vita, la nascita, il matrimonio, ma anche il dolore e la morte.
La storia di una famiglia che non si abbandona al passivo e bendato trascorrere dei giorni e nonostante le avversità della vita, i lutti, le malattie, rivela una visione religiosa e cristiana della vita, dove la speranza e l'autenticità di un messaggio diventano una lezione anche per la nostra vita e rimandano ad una fede semplice ma essenziale, che propone la scelta tra un dolore insensato e un dolore con un significato, la scelta cioè tra la disperazione e una speranza conquistata attraverso la sofferenza.